Randagismo, Di Stefano: "Un problema da condividere"

TERAMO – Istituire un ufficio “Diritti degli animali”, attivare un fondo per incentivare la sterilizzazione di cani e gatti e provvedere all’identificazione (mediante microchippatura) ed alla registrazione dei randagi sono alcune delle proposte emerse ieri nel corso di una tavola rotonda convocata dall’assessore Rudy Di Stefano sul problema del randagismo. All’incontro, informa una nota, hanno preso parte i rappresentanti del servizio veterinario della Asl, dell’Izs, della Guardia forestale, dei progetti internazionali “Quattro zampe” e il consigliere comunale Franco Fracassa. La tavola rotonda è stata organizzata per porre rimedio ai problemi, soprattutto di natura economica, che impediscono una corretta gestione del problema. “Nonostante gli sforzi compiutidalla Asl – si legge nella nota diffusa dal Comune – sono ancora troppi gli ostacoli che impediscono di conciliare la prevenzione al randagismo con il mantenimento dei cani abbandonati e delle colonie feline;”. Basti pensare che ogni randagio ospitato al canile costa in media circa mille euro l’anno. “Si tratta di costi che gravano sulla comunità e, vista anche la contingenza economica generale, è impensabile continuare a sostenerli. E d’altro canto è evidente che sarà difficile modificare il trend di spesa per il randagismo se non si interviene sulle cause in maniera preventiva – ha dichiarato l’assessore Di Stefano. – ho voluto confrontarmi con gli altri enti, allo scopo di valutare le possibilità per arrivare ad un accordo di programma su base provinciale, centrato sulla prevenzione ed il controllo del randagismo. La finalità è di arrivare ad un piano per la lotta al randagismo e la tutela degli animali anche per migliorare le risorse a disposizione e per attingere a nuove risorse, coinvolgendo tutti gli organi interessati”. Dal confronto è emersa inoltre la necessità di incentivare l’adozione dei cani, censire e tutelare le colonie feline e garantire i controlli sul rispetto delle disposizioni di legge dotando la propria polizia locale di dispositivi per la lettura dei microchip. Fondamentale per l’assessore Di Stefano il ruolo dell’Izs: “Può agevolarci nel facilitare i contatti, auspico che possa mettere a disposizione le proprie competenze per la prevenzione ed il controllo del randagismo